Il Paradiso delle Signore è diventata in questi anni la soap opera italiana più seguita dai telespettatori Rai, ma com’è iniziato il viaggio di questa serie 10 anni fa, ve lo ricordate?
La nona stagione della soap opera Il Paradiso delle Signore sta per volgere al termine. Come ogni anno la soap chiuderà i battenti nel mese di maggio, tirando le somme e mostrando i finali delle trame che in questi mesi si sono dipanate di fronte ai telespettatori e ovviamente puntando a generare dei plot twist che faranno da base per le trame future.
Quella che si accinge alla conclusione è stata una stagione importante per il futuro della soap, visto che diversi personaggi amati dal pubblico hanno lasciato Milano e dunque ci si accingeva ad accogliere nuove figure e trame in grado di sopperire alla loro assenza senza farla sentire troppo al pubblico. Missione compiuta, almeno a livello di ascolti, visto che sono rimasti quasi invariati rispetto agli anni precedenti.
I buoni risultati ottenuti permettono alla produzione di poter lavorare già da adesso alla nuova stagione, la decima. Una stagione che arriverà a cavallo tra il decimo e l’undicesimo anniversario della soap e che probabilmente conterrà delle puntate che possano celebrare in qualche modo questo grande risultato raggiunto.
Sono passati 10 anni da quando il pubblico italiano ha assistito per la prima volta alle storie delle Veneri, le commesse del grande magazzino da cui prende il nome la soap. All’epoca però si trattava di un prodotto completamente differente sia nella gestione dei ritmi narrativi che in quello degli intrecci e dell’andamento delle trame.
Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Emile Zola, Il Paradiso delle Signore voleva essere una serie tv ambientata nel periodo del boom economico nella quale si cercava di fare un affresco della società del tempo, dunque esporre delle tematiche sociali importanti che hanno caratterizzato il periodo storico di riferimento, che hanno portato a cambiamenti di cui oggi si beneficia quasi senza averne contezza.
La struttura delle puntate e della narrazione era più organica e più focalizzata sul contesto in cui si muovevano i personaggi, così da permettere allo spettatore di vivere quel periodo storico attraverso i loro occhi e le loro vicende. Non a caso le prime due stagioni erano composte da un numero limitato di puntate e sono andate in onda in prima serata.
L’accoglienza però è stata tiepida e dopo la seconda stagione è stata presa una decisione che ha cambiato la struttura e il destino della serie. Il Paradiso delle Signore ha assunto la forma di una vera e propria soap incentrata più sui drammi sentimentali dei protagonisti che non sul contesto storico (sempre più marginale con il passare del tempo), così anche la durata delle puntate è stata ridotta ma il loro numero è stato aumentato a dismisura.
Sono cambiati i tempi registici, le inquadrature, l’incedere della narrazione, la tipologia di montaggio, ma anche la tipologia di sceneggiatura e i tempi di recitazione. Con un simile format si è reso Il Paradiso delle Signore un prodotto perfetto per il primo pomeriggio e per un target diverso di pubblico e in questo modo è diventato un fenomeno cult e di successo.
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