Nella Legge di Bilancio 2025 è stato inserito il Bonus nascita, un aiuto economico per le famiglie. Vediamo come ottenere i soldi.
La genitorialità deve essere supportata o l’Italia rischia che tra pochi anni non ci sia un ricambio generazionale a supporto del benessere della società. A tal fine il Governo ha attivato una serie di misure dedicate alle famiglie tra cui il Bonus nascita.
Il problema demografico che ha l’Italia è piuttosto serio. Negli ultimi decenni il tasso di natalità è diminuito costantemente causando diverse sfide sociali ed economiche. Un fenomeno che ha richiamato l’attenzione degli studiosi ma anche del Governo. Le conseguenze qualora la curva non torni a salire sarebbero pessime. Tra le motivazioni del calo delle nascite emerge la questione economica come la più rilevante.
Le giovani coppie con lavoro precario e nessuna sicurezza economica faticano ad immaginare la vita con dei figli quando già è dura sopravvivere in due. Poi c’è il mercato immobiliare che non aiuta certo a comprare casa a cui si aggiungono elevati costi di istruzione dei bambini/ragazzi. In questa situazione complessa il Governo tenta di supportare la genitorialità con numerose misure attivate proprio a supporto delle famiglie.
La Manovra 2025 ha introdotto il Bonus nascite per aiutare i genitori di bimbi nati o adottati a partire dal 1° gennaio dell’anno in corso. La misura consiste in un contributo una tantum dal valore di 1.000 euro. La Carta nuovi nati verrà erogata dal mese successivo a quello di nascita o dell’adozione di un bambino.
L’interessato dovrà inoltrare domanda all’INPS tramite portale ufficiale accedendo con le credenziali digitali oppure rivolgendosi a CAF e patronati. L’importo non concorre alla formazione del reddito ai fini IRPEP, è esentasse e non viene conteggiato nel calcolo del diritto ai benefici richiedibili per reddito.
In più il Bonus nascita è cumulabile con l’Assegno Unico Universale, altra misura dedicata alle famiglie con figli a carico. Condizione necessaria per ricevere i mille euro (oppure 2 mila euro in caso di parto gemellare o di ingresso in casa di più bambini adottati) è avere un ISEE entro i 40 mila euro.
Passiamo al dettaglio fondamentale che pochi conoscono. Dopo il parto i neo genitori dovranno ripresentare il modello ISEE in corso di validità per inserire il codice fiscale del bambino appena nato (oppure adottato) e procedere al calcolo dell’Indicatore tenendo conto della variazione del nucleo familiare. Questa necessità vale sia per il Bonus nascite ma anche per ogni altra prestazione economica che tiene conto dell’ISEE per riconoscere il diritto alle erogazioni.
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