Aumento degli stipendi e dei buoni pasto: ecco le categorie di lavoratori interessate

Alcune categorie di lavoratori avranno finalmente la possibilità di avere un aumento degli stipendi e dei buoni pasto, ecco chi ne avrà diritto.

E’ ormai sempre più raro trovare persone che non si ritrovino a centellinare i soldi e a fare anche rinunce importanti pur di fare quadrare i conti alla fine del mese. In casi simili può bastare davvero poco avere un lavoro sicuro se ci si rende conto che quanto si guadagna non sia in grado di stare al passo con il costo della vita. Non può quindi che generare una vera boccata d’ossigeno l’idea di poter andare incontro a un aumento degli stipendi, ipotesi che spesso si rivela un desiderio che non finisce per essere trasformato in realtà.

E invece è quello che ora potrà finalmente accadere nel nostro Paese anche se, come è facile immaginare, si tratterà solo di un beneficio valido per alcune categorie di lavoratori in possesso di determinati requisiti. A questo si accompagnerà anche un incremento del valore dei buoni pasto, che tanti usano anche per fare acquisti, insomma due vantaggi davvero non da poco.

In arrivo aumento degli stipendi e dei buoni pasto: a chi spetta l’agevolazione

L’idea che possano arrivare agevolazioni sul piano economico fa gola a tutti, a maggior ragione in un periodo come questo, anche se a volte può esserci il timore che queste possano valere solo per pochi. Ora la situazione potrebbe a breve prospettarsi positiva per molti, che potrebbero godere di un aumento degli stipendi e dei buoni pasto grazie a un decreto legge su cui sta lavorando il Parlamento e che è attualmente all’esame della Camera.

A poterne giovare saranno però solo i dipendenti pubblici, che hanno sempre un ruolo cruciale nel nostro Paese, ma che spesso si sono sentiti trascurati dai vari esecutivi che si sono succeduti. Si punta così in questo modo a rendere più efficienti i servizi, ma allo stesso tempo a spingere le persone a intraprendere una carriera in questo ambito. Inutile negare, infatti, come molti la considerino meno attrattiva nell’ultimo periodo a causa della spending review decisa in passato.

La Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche (FLP) sta vigilando su quello che potrebbe succedere, per questo ha già presentato una serie di richieste ad hoc, consapevoli di quali possano essere i bisogni di chi opera nel settore. Tra le richieste che sono state avanzate ci sono quelle relative al potenziamento graduale del salario legato alla produttività, la detassazione delle voci accessorie in busta paga, come già accade nel settore privato e lo sblocco del limite ai Fondi per le Risorse Decentrate, che non subisce modifiche dal 2016.

A questo si aggiunge poi un aggiornamento sul valore dei buoni pasto, altro elemento il cui valore è fermo da tempo, addirittura da 13 anni, quando era stato fissato a 7 euro. Si punta poi a eliminare il taglio alle indennità nei casi di malattia inferiore a dieci giorni e a cancellare il meccanismo di erogazione posticipata del TFR/TFS, che oggi penalizza pesantemente i lavoratori con tempi di attesa anche di sette anni.

Almeno per ora, però, purtroppo non ci sono ancora certezze su quando questo potrà davvero diventare definitivo. Certamente garantire maggiori condizioni lavorative potrebbe spingere maggiori persone a lavorare nella pubblica amministrazione, oltre a permettere alla popolazione di poter contare su un servizio di alto livello, con ogni probabilità tutto questo non sarà possibile a breve termine a causa della condizione in cui versano le casse dello Stato.