Chi sfrutta il congedo della Legge 104 per assentarsi dal lavoro deve stare attento. Rischia di svuotare il conto in banca.
I titolari di Legge 104 sono aiutati dallo Stato sia a livello personale che professionale. Gli aiuti si rivolgono ai disabili e ai caregiver che si prendono cura di un familiare con disabilità. Perdere tutto, però, è sempre possibile.
La Legge 104 nasce per facilitare la vita quotidiana alle persone con disabilità e ai caregiver. Raccoglie un ampio numero di agevolazioni che spaziano su più fronti. Ci sono le detrazioni per l’acquisto di un’auto, l’IVA al 4%, l’esenzione dal pagamento del bollo auto, le detrazioni per i figli a carico. Poi sono previste misure che agevolano l’attività lavorativa. Ben noti sono i permessi di tre giorni al mese e il congedo straordinario per un massimo di 24 mesi.
I permessi sono fruibili anche ad ore e possono essere richiesti dai lavoratori dipendenti per assistere un familiare con disabilità grave. Condizione necessaria è assistere il disabile durante il giorno di permesso per non rischiare gravi ripercussioni tra cui il licenziamento. Il caregiver in permesso non può andare dal parrucchiere o al mare. Il suo compito è occuparsi del familiare disabile concedendosi brevi pause. Il congedo straordinario, invece, dura al massimo 24 mesi è può essere chiesto solo in caso di convivenza con il disabile.
Permessi, congedi straordinari e anche congedo parentale quando si ha un figlio disabile sono aiuti necessari per i caregiver che assistono una persona non autosufficiente e che ha bisogno di sostegno per svolgere le attività quotidiane come mangiare, vestirsi e lavarsi. ll lavoratore, però, non può approfittare di queste misure per prendersi delle giornate di pausa dall’attività lavorativa né per dedicarsi ad un’altra occupazione.
Recentemente un’insegnante trovata a svolgere attività libero professionale durante il periodo di assenza dalla docenza per congedo retribuito al fine di assistere un familiare non autosufficiente con Legge 104 è stata condannata per reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche. Il danno erariale è stato stimato in 60 mila euro, l’importo dell’indennità sostitutiva della retribuzione percepita nei due anni di assenza dal lavoro.
L’insegnate ha agito in modo illegale e per questo è stata segnalata all’Autorità giudiziaria e alla Procura Regionale della Corte dei Conti. Non si può svolgere nuova attività lavorativa dipendente, parasubordinata o autonoma quando si è in congedo con la Legge 104. Di conseguenza l’accusata deve ora rimborsare l’INPS per quanto sottratto illegittimamente.
L’assenza è giustificata solo se si assiste la persona con disabilità costantemente. Fanno eccezione i titolari di più rapporti di lavoro a tempo parziale orizzontale. Possono esercitare il diritto al congedo parentale con riferimento ad uno solo dei rapporti di lavoro continuando a svolgere le altre attività ma senza intraprenderne una nuova.
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