Un debito da poche migliaia di euro per bollette insolute può costarci il tetto sopra la nostra testa: ecco cosa sapere per non ritrovarsi con la casa messa all’asta.
Chi è in difficoltà economica conosce bene l’ansia che può provocare una semplice bolletta non pagata. Oggi, però, con l’aumento dei costi energetici e le spese condominiali sempre più alte, il rischio di trovarsi con un pignoramento immobiliare per debiti anche modesti è diventato più reale che mai. Ma una recente novità normativa cambia le carte in tavola, introducendo una protezione mirata per la prima casa, almeno in alcuni casi specifici.
Parliamo di un limite al pignoramento per chi non riesce a pagare le spese condominiali legate all’energia — luce, gas per il riscaldamento centralizzato, ascensore e via dicendo. Una tutela pensata soprattutto per le persone più fragili, come anziani, malati gravi o disabili, ma non estesa a tutti. E la soglia da tenere d’occhio è ben precisa: 5.000 euro.
La nuova legge stabilisce che se il debito resta sotto i 5.000 euro, l’immobile in cui si vive — purché sia l’unica proprietà, con residenza anagrafica, non di lusso e abitato stabilmente — non può essere pignorato. Questo vale però solo se il proprietario si trova in una delle condizioni ritenute “di fragilità”: reddito basso certificato, gravi problemi di salute, disabilità, residenza su un’isola minore o età superiore ai 75 anni.
Ma attenzione: basta che venga meno anche uno solo di questi requisiti e la protezione salta. A quel punto, il condominio può avviare la procedura di esproprio e vendere la casa all’asta. Insomma, non si tratta di uno scudo totale, ma di una salvaguardia a tempo e a condizioni molto precise.
E se la casa è protetta, il condominio come recupera il suo credito? La legge gli consente comunque di iscrivere un’ipoteca giudiziale sull’immobile: un avvertimento ufficiale che il debito esiste. Inoltre, può agire su altri beni: conto corrente, stipendio o pensione possono essere pignorati, se non si raggiunge un accordo per il saldo.
Insomma, questa misura rappresenta un importante passo avanti nella protezione del diritto all’abitazione per i più vulnerabili. Ma non deve trarre in inganno: i debiti non spariscono e il rischio di perdere tutto, prima o poi, resta concreto. Conoscere le nuove regole è il primo passo per non farsi trovare impreparati.
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