In arrivo un fortissimo aumento di stipendio: questa categoria di lavoratori è fortunatissima

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di significativi aumenti di stipendio per alcune categorie di lavoratori.

In particolare, c’è un settore che sembra finalmente ricevere maggiore attenzione e riconoscimento per il ruolo prezioso che svolge all’interno della società. Non si tratta solo di numeri o percentuali: dietro a questi aumenti si cela una riflessione più ampia sul valore e sulla dignità del lavoro.

una badante che aiuta una persona anziana a camminare
In arrivo un fortissimo aumento di stipendio: questa categoria di lavoratori è fortunatissima – vegmotors.it

In un contesto dove il benessere delle persone è sempre più legato ai servizi alla persona e all’assistenza, ogni passo in avanti sul fronte retributivo rappresenta un importante segnale di cambiamento. Ma quali sono le vere implicazioni di questi incrementi? E cosa possono significare, nella vita quotidiana, per chi svolge questo tipo di professione?

Badanti: stipendio superiore del 29% rispetto alle colf

Tra le categorie del lavoro domestico, quella delle badanti si distingue per un netto vantaggio retributivo rispetto ad altre figure come le colf. Secondo i dati più recenti, infatti, la retribuzione media annua di una badante supera quella di una colf di circa il 29%: mentre una colf percepisce in media circa 7.800 euro lordi all’anno, una badante arriva a guadagnare oltre 10.000 euro lordi.
Questo differenziale salariale non è casuale, ma riflette fattori strutturali legati alla natura del lavoro: le badanti svolgono mansioni più complesse e continuative, con un numero maggiore di ore lavorate e un inquadramento contrattuale più elevato.

due mani che si stringono in simbolo di supporto, mano giovane e mano anziana
Badanti: stipendio superiore del 29% rispetto alle colf – vegmotors.it

Dal 1° gennaio 2025, grazie all’accordo tra sindacati e ministero del Lavoro, è previsto un aumento dello 0,96% delle retribuzioni minime, in linea con l’inflazione ISTAT. Questo adeguamento si somma alle già più alte tabelle salariali per le badanti conviventi e non conviventi.

Il settore delle badanti sta quindi guadagnando centralità e riconoscimento, non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Tuttavia, restano ancora margini di miglioramento, soprattutto per garantire tutele contrattuali più forti e una valorizzazione piena di questo lavoro sempre più essenziale per le famiglie italiane.

Cosa cambia in busta paga e cosa manca davvero

L’aggiornamento minimale previsto dal CCNL ha portato la badante convivente di livello CS (non autosufficiente) a percepire circa 10,82 € in più al mese, arrivando a 1.137,86 € mensili.
Una cifra modesta sul breve termine, ma significativa nel lungo periodo, soprattutto se paragonata ai livelli di partenza. Le badanti di livello DS vedono mensilità superiori, fino a 1.405–1.616 €, più indennità notturne .

Tuttavia, l’aggiornamento resta legato al solo adeguamento ISTAT: se il costo della vita dovesse salire ulteriormente, il rischio è che questi aumenti diventino inadeguati. Inoltre, permangono problemi durante i mesi estivi o in caso di lavoro nero, molto frequente nel settore domestico. Infine, a livello di welfare, ancora non sono garantiti percorsi formativi strutturati, riconoscimento di competenze socio-sanitarie e tutele contrattuali effettive, aspetti cruciali per valorizzare la professionalità delle badanti.

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