Alcuni contribuenti riceveranno una visita da parte del Fisco: ecco la lista di coloro a cui accadrà questo. Bisogna prestare particolare attenzione al conto corrente.
Ricevere la visita da parte del Fisco non è sicuramente piacevole ma è quello che accadrà a diversi contribuenti. L’Agenzia delle Entrate ha annunciato controlli serrati su una lista di persone e nell’occhio del mirino sono finiti diversi conti correnti.
Ma anche banche dati e archivi di rapporti finanziari verranno controllati dal Fisco. C’è una vera e propria lista di contribuenti che nei prossimi mesi saranno sottoposti ai controlli fiscali. Ecco di chi si tratta e a cosa stare attenti.
I contribuenti che saranno sottoposti a controlli serrati dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza sono coloro che non aderiscono al Concordato preventivo biennale. Per aderire a quello 2025-2026 c’è tempo fino al 30 settembre, altrimenti il controllo del Fisco avrà proprio come protagonisti tutti i contribuenti che non hanno aderito.
Con la circolare 9 del 24 giugno 2025 l’Agenzia delle Entrate chiarisce come aderire al Concordato preventivo biennale 2025-2026, le novità introdotte e parla dei controlli non solo su chi ha aderito al Concordato ma soprattutto su chi non lo fa, pur potendolo fare. Come le partite Iva che non hanno aderito l’anno scorso e che non aderiscono neanche quest’anno.
Non solo i conti correnti saranno assoggettati a questi controlli ma anche altre tipologie di conti, come i depositi. Inoltre sono controllati archivi e registri pubblici e i dati possono essere incrociati. Chi non aderisce al Concordato è un potenziale evasore e si va alla ricerca delle prove per confermarlo. Inoltre, per i soggetti che non aderiscono vi è un inasprimento delle sanzioni accessorie legate ai reati fiscali.
Il decreto legislativo 471 del 1997 prevede che nel caso in cui la sanzione amministrativa sia superiore a 50.000 euro siano applicate anche le sanzioni accessorie, ovvero:
Nel caso di soggetti che non aderiscono al Concordato, la soglia viene dimezzata. Le sanzioni accessorie, dunque, si applicano in caso di sanzione amministrativa che supera i 25.000 euro.
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