Tempi duri per l’Inps che si trova in una situazione di debito e i debiti li ha proprio con noi contribuenti, dovrà restituirci un mucchio di soldi. Vediamo entro quando.
Solitamente siamo noi cittadini che dobbiamo dei soldi all’Inps: soldi che ci serviranno per andare in pensione un giorno. Ebbene per una volta le parti si ribaltano: questa volta è l’Inps ad essere in debito con noi contribuenti e, a breve, dovrà restituirci un bel po’ di soldi.
Situazione non facile vista la condizione in cui versano le casse di Stato messe a dura prova dal crollo delle nascite, dal fatto che sempre più giovani decidano di andare a lavorare all’estero e da un numero crescente di lavoratori che fruiscono di misure di pensione anticipata.
La stabilità dell’intero sistema previdenziale è fortemente a rischio e ora una nuova mazzata. Mazzata per l’Inps che, tuttavia, rappresenta un’ottima notizia per noi cittadini in quanto presto riceveremo un mucchio di soldi. Ma come ha fatto l’Inps ad indebitarsi? Nel prossimo paragrafo vediamo tutto nei dettagli.
Milioni di contribuenti, presto, riceveranno un mucchio di soldi da parte dell’Inps e, questa volta, non si tratta di un bonus una tantum né di qualche sussidio: l’Inps è in debito con noi. Tutta colpa di un errore di calcolo che ora costerà un bel po’ all’Istituto di Previdenza Sociale di Gabriele Fava.
Partiamo subito con il precisare che i debiti dell’Inps sono con i pensionati. Ebbene sì: i pensionati, da gennaio ad oggi, stanno ricevendo una pensione più bassa di quella a cui avrebbero diritto. Come è possibile? Tutto è dovuto ad un errore di calcolo. Lo scorso anno era stato stabilito che, per il 2025, la rivalutazione delle pensioni sarebbe dovuta essere dello 0,8%. Dunque da gennaio ad oggi le pensioni sono state rivalutate seguendo tale indicazione.
Non si erano fatti i conti con la vena imprevedibile dell’inflazione che è tornata a salire. Secondo le stime si può dire che, in media, l’inflazione sia tornata a crescere dell’1%. Pertanto ogni mese i pensionati ricevono lo 0,2% in meno di quello che dovrebbero ricevere: l’Inps ogni mese è in debito dello 0,2%. Quando verrà saldato questo debito?
Si presume o a fine 2025 o a inizio 2026 tramite un conguaglio che farà avere i soldi dovuti in un’unica soluzione. Non è un caso isolato: purtroppo queste situazioni capitano di frequente in quanto, negli ultimi anni, l’inflazione gioca brutti scherzi. Anche nel 2023 accadde una cosa simile: le pensioni vennero rivalutate del 7,3% ma l’inflazione salì dell’8,1%. Anche in quel caso l’ Inps dovette dare ai pensionati la differenza dello 0,8%. Ricordiamo che restano esclusi dalla rivalutazione coloro che sono andati in pensione con Ape sociale o con Quota 103.
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