Ti piace il cibo fritto? Non usare mai questi 3 oli: sono tossici

Ami il cibo fritto? Beh, a chi non piace? Ma attenzione a quale olio utilizzi per friggere perché alcuni possono diventare davvero tossici.

Fritta è buona pure una ciabatta! Così recita un vecchio proverbio e, a ben vedere, ha proprio ragione. La frittura è quel tipo di cottura che rende tutto più goloso e croccante. Persino un semplice petto di pollo se viene fritto come si deve diventa una delizia. E che dire delle verdure? Fritte sono tutta un’altra storia.

anelli di cipolla fritti su un piatto con sopra delle foglie di prezzemolo
Ti piace il cibo fritto? Non usare mai questi 3 oli: sono tossici/Vegmotors.it

Il fritto fa male? Beh sicuramente i cibi fritti non devono essere consumati ogni giorno ma, del resto, una dieta, per essere sana, deve essere il più varia possibile: non va bene nemmeno mangiare carne o formaggi o uova o alimenti a base di soia tutti i giorni. Dunque anche un bel fritto misto, una volta ogni tanto, può essere consumato.

Un fattore che, però, quasi tutti sottovalutiamo è l’olio: un olio non vale l’altro quando si parla di frittura. Ciò che rende un olio indicato per questo tipo di cottura è il suo punto di fumo: la capacità di resistere alle alte temperature senza sprigionare sostanze tossiche. In particolare, quando friggi, secondo gli esperti, dovresti evitare tre oli.

Frittura: evita questi tre oli o fai del male alla tua salute

Quando pensiamo ad un bel fritto misto o ad un bel piatto di patatine fritte o ad una succulenta cotoletta, di tutto ci preoccupiamo fuorché della cosa essenziale: che tipo di olio è stato utilizzato per la frittura? Molte persone si fanno del male usando oli che, ad alte temperature, sprigionano sostanze tossiche. Vediamo quali sono i 3 peggiori da evitare assolutamente.

panzerotti immersi in una pentola piena di olio
Frittura: evita questi tre oli o fai del male alla tua salute/Vegmotors.it

Come spiegato nel paragrafo precedente, quello che rende un olio adatto oppure non adatto per la frittura è il suo punto di fumo. Un buon olio deve avere un punto di fumo molto alto. Infatti, più è alto, più resisterà alle alte temperature senza sprigionare sostanze tossiche e potenzialmente molto pericolose per la salute.

Se un olio ha un punto di fumo basso, al contrario, va evitato perché, mentre friggiamo, verranno rilasciate nel cibo sostanze assolutamente nocive per il nostro organismo. Nei vari supermercati la scelta ormai è talmente ampia che non si sa bene cosa mettere nel carrello. Gli esperti di nutrizione, raccomandano di non usare mai e poi mai questi tre oli per friggere:

  • olio di mais
  • olio di girasole
  • olio di soia

Questi tre oli sono quelli con un punto di fumo molto basso e, se usati, per friggere sprigionano radicali liberi e altre sostanze che danneggiano le cellule e, inoltre, aumentano anche l’infiammazione cronica e l’invecchiamento precoce. La maggior parte di noi usa spesso l’olio di girasole: dunque abbiamo sempre sbagliato.

Quali oli usare, allora, per le nostre patatine o per la nostra cotoletta? I migliori sono, appunto, quelli con un punto di fumo alto e, per la precisione, sono: olio di oliva e olio di arachidi. Con questi andiamo sul sicuro sempre ricordando che la frittura non è una cottura da usare troppo spesso.

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