Bastano cinque minuti per comprendere se una persona sia cattiva, gli psicologi ne sono convinti, ecco i particolari a cui prestare attenzione.
Si sottolinea spesso come non si conosca mai abbastanza chi abbiamo vicino, compreso chi vediamo ogni giorno, che può rivelare sorprese che a volte forse nemmeno il diretto interessato si aspetta. Questo non deve essere comunque considerato un luogo comune, a volte possono esserci davvero delle reazioni inaspettate, anche se può non essere così impossibile percepire dai dettagli alcuni dettagli del suo carattere, compreso capire se una persona sia cattiva.

Di questo ne sono convinti gli psicologi, che saranno bene entrare nell’animo di ognuno di noi, sia quando ci si trova alle prese con una seduta con uno di loro, sia attraverso una serie di dettagli da cui si possono percepire molte cose. Del resto, a volte non sono necessarie le parole, basta osservare quella che viene definita comunicazione non verbale, ovvero gesti e modi di fare in genere per saperne di più.
Capire se una persona è cattiva è possibile: cosa verificare
Cercare di capire cosa possa pensare o fare qualcuno può essere importante e può spianare la strada in molti dei rapporti interpersonali che abbiamo modo di instaurare. La psicologia può essere un aiuto importante e può consentire se la persona che abbiamo di fronte sia cattiva, così da anticipare le sue mosse e, se possibile, ridurre la delusione che si può provare quando siamo feriti. A volte ci sono infatti delle azioni che possono sembrare buone, ma che nascondono atteggiamenti tutt’altro che positivi.
Attenzione innanzitutto a quello che viene definito love bombing, ovvero l’adulazione eccessiva, fatta di complimenti volti a compiacere qualcuno, così che si possa carpire la sua fiducia, ma che spesso prevede parole poco sincere. Chi lo fa punta in questo modo a tenere sotto controllo l’altro/a, modo di fare tipico di chi è narcisista.

Non si deve sottovalutare anche il linguaggio del corpo, saperlo interpretare può rappresentare una salvezza quando abbiamo a che fare con qualcuno che è autoritario o poco empatico. I segni che dovrebbero metterci in allarme sono il tentativo dell’interlocutore di invadere lo spazio degli altri, un tono dispotico e prepontente durante i dialoghi, oltre alla postura rigida e fredda. Ci si deve mettere in allarme anche se evita il contatto visivo con gli altri.
Altra caratteristica che dovrebbe spingerci a pensare che una persona sia cattiva è data dalle contraddizioni che possono esserci nel corso di un discorso. Se si tende a dire qualcosa, ma a fare altro non può che essere indice di qualcuno non sincero e che può avere secondi fine. Si dovrebbe essere diffidenti, ad esempio, se un interlocutore dice che odia le bugie, ma evita di rispondere a una semplice domanda o cambia l’argomento, probabilmente nasconde qualcosa.
Questo ovviamente non rende esenti dall’amarezza che si può avvertire quando si ha a che fare con qualcuno a cui teniamo ma che si rivela diverso da come vorremmo, al punto tale da arrivare a fare deliberatamente del male pur in modo immeritato. Ridurre le aspettative può però servire almeno parzialmente a tendere a bada la delusione.