Ridurre l’importo dell’IMU del 50% può essere un vantaggio non da poco, ora è finalmente possibile, ecco a chi spetta questa importante agevolazione.
Pagare le tasse, si sa, è un dovere civico a cui non si può soprassedere, anche se riuscire a far fronte a tutte le spese può essere difficile un po’ per tutti. Esistono però delle imposte che possono essere più odiate delle altre dagli italiani, come è il caso dell’IMU, che può essere considerata una tassa sulla casa, da molti ritenuta inappropriata perché si finisce per pagare per un bene per cui si sono fatti enormi sacrifici per diventarne proprietari.

Ormai da qualche tempo questa non è più dovuta per l’abitazione principale, cosa che sgrava molti dalla necessità di versare un importo ad hoc annuale, anche se questo non significa che chi invece deve provvedere al saldo sia necessariamente ricco. È il caso, ad esempio, di chi ha ricevuto un immobile in eredità dai genitori, che non ha la possibilità di sfruttare e che ha diversi anni di vita alle spalle, per cui comunque è necessario essere in regola. Esistono però delle agevolazioni ad hoc, che non possono che fare piacere ai contribuenti, che possono in alcuni casi godere addirittura di uno sconto del 50%.
Ridurre l’IMU del 50% è possibile: ecco come
L’idea di risparmiare qualcosa non fa certamente male a nessuno, poterlo fare riducendo l’importo addirittura del 50% per l’IMU fa certamente gola. Non può quindi che essere importante sapere cosa si debba fare per usufruire di questa opportunità e quali requisiti siano richiesti.
La percentuale va da un minimo del 20 a un massimo del 50% a seconda dell’uso che si fa di quell’immobile. Possono pagare la metà alcune categorie di contribuenti che sono in possesso di alcuni tipi di immobili:
- mmobili di interesse storico/artistico;
- immobili inagibili/inabitabili, che per questo sono inutilizzati;
- abitazioni (escluse categorie A/1, A/8, A/9) concesse in comodato gratuito a parenti in linea retta di 1° grado (figli e genitori), a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante sia possessore di un solo immobile abitativo in Italia (oltre eventualmente alla propria abitazione principale) e risieda anagraficamente, nonché dimori abitualmente, nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato;
- per un solo immobile posseduto dai pensionati residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia, con pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.

Lo sconto è invece pari al 25% della base imponibile per le abitazioni che sono locate a canone concordato. In questo caso si deve fare riferimento alla normativa nazionale, L. n. 431 del 1998, che prevede questo vantaggio a prescindere dalla normativa che è stata stabilita dal Comune in cui si trova il bene.
Esiste infine anche la possibilità di ridurre la cifra prevista del 20% se si decide di optare per il pagamento con addebito diretto su conto corrente, utile per evitare di dimenticare le scadenze, al pari di come spesso si fa con le bollette per le utenze domestiche. Per usufruire di questa opzione è però necessario verificare la presenza dello sconto IMU nella delibera comunale e rendere questa modalità di pagamento permanente. È però necessario attivare questo sistema prima del 16 giugno 2025, giorno in cui scadrà l’acconto.
Ci sono poi dei Comuni che consentono l’esenzione se a essere proprietari dell’immobile sono anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata.