Fare un bonifico ai propri figli può sembrare un’operazione semplice e senza rischi, ma nasconde alcune insidie da non sottovalutare.
Se non si presta attenzione a come si compila la causale, si rischia di creare problemi fiscali molto seri. L’Agenzia delle Entrate, infatti, controlla con attenzione questi movimenti per evitare casi di evasione o trasferimenti non dichiarati.

Per questo motivo, ogni dettaglio nel bonifico deve essere chiaro e preciso. Sia che si tratti di un regalo sia di un aiuto per l’acquisto di una casa, la causale deve spiegare correttamente il motivo del trasferimento.
L’importanza della causale: cosa scrivere per non avere problemi
Quando si effettua un bonifico a un figlio è fondamentale inserire nella causale una descrizione precisa del motivo per cui si stanno trasferendo i soldi.
Se, ad esempio, si tratta di una donazione spontanea, bisogna scrivere chiaramente che si tratta di una “donazione non soggetta a tassazione tra genitori e figli ai sensi dell’articolo 2, comma 47, D.L. 262/2006”. Questo serve per evitare che il trasferimento venga visto come un’operazione sospetta dall’Agenzia delle Entrate.
Se invece i soldi servono per un acquisto importante, come una casa o un’auto, è meglio specificare che il bonifico è “finalizzato all’acquisto di [bene]” indicando il tipo di bene e, se possibile, anche qualche dettaglio aggiuntivo (ad esempio l’indirizzo dell’immobile).

Senza una causale chiara e dettagliata, il fisco può ipotizzare redditi nascosti, far scattare controlli fiscali o perfino contestare una presunta elusione fiscale.
Meglio quindi dedicare qualche secondo in più alla compilazione corretta per non rischiare multe o accertamenti sgraditi. Anche se si tratta di trasferimenti tra familiari, è sempre buona norma conservare copie dei documenti collegati, come ricevute o preventivi, da esibire in caso di controlli futuri.
Quando serve una scrittura privata o l’intervento del notaio
Non sempre un semplice bonifico è sufficiente per trasferire denaro in sicurezza. In alcuni casi, soprattutto quando si parla di cifre elevate o di acquisti immobiliari, è consigliabile redigere una scrittura privata che attesti l’accordo tra genitore e figlio.
Questo documento serve a provare l’intenzione di donare o contribuire all’acquisto, proteggendo entrambe le parti da possibili contestazioni future. Se poi l’importo supera certe soglie, o se ci sono altri eredi che potrebbero avanzare pretese, potrebbe essere necessario rivolgersi a un notaio per formalizzare la donazione con un atto pubblico.
La legge prevede infatti che alcune donazioni siano valide solo se redatte con specifiche formalità previste dal codice civile. In mancanza di un atto adeguato, la donazione potrebbe essere considerata nulla o contestabile da terzi. In ogni caso, è sempre bene farsi consigliare da un esperto legale per scegliere la strada migliore.
Non basta quindi “fare un bonifico e basta”: senza i giusti accorgimenti, si rischia di finire in spiacevoli controversie legali. Meglio prevenire ogni possibile problema agendo con la massima trasparenza e tutela.