Pensioni, addio anticipate: si tornerà alla legge Fornero per tutti

Le pensioni restano un campo minato anche per il Governo Meloni. L’epilogo ormai sembra chiaro: addio alle anticipate e ritorno alla Legge Fornero per tutti.

Il Governo di Giorgia Meloni, appena salito in carica, si era dato obiettivi decisamente molto ambiziosi: abbassare le tasse, abolire il Reddito di Cittadinanza e superare la Legge Fornero. I primi due bersagli sono stati centrati: sul terzo c’è ancora da lavorare moltissimo. Questo conferma che in Italia le pensioni sono il nodo più duro da sciogliere.

il premier giorgia meloni con una mano davanti alla bocca
Pensioni, addio anticipate: si tornerà alla legge Fornero per tutti (foto Ansa)- Vegmotors.it

E per più di una ragione. Infatti alla mancanza di adeguate risorse nelle casse dell’Inps, da anni si è aggiunto un altro dramma: il drastico crollo delle nascite. Siamo un Paese in cui i centenari aumentano ma i nuovi nati calano: va da sé che tutto questo per l’economia rappresenti un danno enorme.

Agevolare le uscite anticipate dal lavoro, da un lato, potrebbe favorire il ricambio generazionale all’interno delle aziende ma, dall’altro, rischierebbe di far crollare l’intero sistema di previdenza sociale. Il futuro non è roseo su questo fronte e l’ipotesi più probabile sembra un ritorno alla Legge Fornero per tutti.

Pensioni, ritorno alla Fornero per tutti: ecco da quando

L’addio alle misure di pensione anticipata – se non tutte, certamente molte – sembra inevitabile in quanto costano troppo ogni anno allo Stato. Il ritorno per tutti alla Legge Fornero non è un’ipotesi da escludere, anzi: potrebbe essere inevitabile prima di quanto pensiamo.

l'ex ministro Elsa Fornero che sorride
Pensioni, ritorno alla Fornero per tutti: ecco da quando (foto Ansa)- Vegmotors.it

La Legge Fornero ha stabilito che, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, è necessario soddisfare un requisito anagrafico, un requisito contributivo e uno economico. Spiegato in parole molto semplici, oggi per poter andare in pensione, occorre soddisfare queste tre condizioni:

  • avere almeno 67 anni di età;
  • avere almeno 20 anni di contributi;
  • aver maturato un assegno pari o superiore all’importo dell’assegno sociale.

Il Governo Meloni, anche per il 2025, ha riconfermato tutte le opzioni di pensione anticipata già in vigore nel 2024 e nel 2023. Ma di questo passo le casse dello Stato andranno a picco in quanto l’Inps continua ad impoverirsi anche a causa di chi non versa regolarmente i contributi. Solo gli stralci contributivi – dopo 5 anni l’Inps non può più chiederci nulla – costeranno circa 6,6 miliardi di euro nei prossimi anni.

A ciò bisogna aggiungerci che gran parte dei giovani – della forza lavoro – si trasferisce all’estero e che l’aspettativa di vita continua ad aumentare. In questo quadro sembra inevitabile abolire almeno qualcuna delle misure di pensione anticipata che oggi conosciamo per non compromettere la vita stessa del sistema previdenziale.

Pertanto, già a partire dal 2027, potrebbero essere cancellate con un colpo di spugna le pensioni a Quote e potrebbe essere rivisto il concetto di “flessibilità in uscita”. La naturale conseguenza sarà un ritorno alla Legge Fornero “dura e pura” per tutti con tanto di aumento di età pensionabile e di contributi richiesti ogni due anni per adeguarsi all’aumento della durata media della vita.

Gestione cookie