Trappola ai pensionati: assegni più bassi e addizionali più alte

I pensionati si sentono vittime di una trappola o meglio di una beffa. Hanno gli assegni più bassi ma pagano le addizionali più alte.

Non bisogna restare stupiti se i pensionati italiani scappano all’estero. Vivere in Italia in determinate condizioni diventa impossibile, una vera sofferenza da cui fuggire il prima possibile.

Mano persona anziana
Trappola ai pensionati: assegni più bassi e addizionali più alte (Vegmotors.it)

Per prendere la decisione di scappare dall’Italia, la nazione in cui si è cresciuti e ci sono gli affetti più cari, e trasferirsi in un altro Paese significa essere arrivati al limite della sopportazione. Quando le tasse schiacciano e la pensione non è sufficiente per vivere una vita di qualità ecco che si compie una scelta, volare all’estero per ritrovare la serenità persa nella nostra penisola. Così come i giovani fuggono per trovare un lavoro gratificante e ben retribuito, i pensionati scappano per riappropriarsi della propria dignità calpestata in Italia.

Nel 2023 il totale dei pensionati italiani all’estero era di circa 310 mila persone. Il trend continua ad essere in crescita e capire perché non è difficile. Circa 4,8 milioni di pensionati vivono con un trattamento inferiore a 1.000 euro al mese. Una cifra insufficiente per sostenere le spese di prima necessità e che diventa ancora più inadeguata se si ha un affitto da pagare o il mutuo. E a questa situazione si aggiunge anche un’ulteriore trappola.

Dramma per i pensionati tra pensioni basse e alte addizionali regionali e comunali

Una situazione drammatica per i pensionati è stata registrata a Napoli e nella sua area metropolitana. L’assegno mensile è il più basso d’Italia mentre le addizionali regionali e comunali sono tra le più alte della nazione. Un vero e proprio paradosso che sottolinea un disinteresse totale verso le condizioni dei cittadini.

puzzle di euro
Dramma per i pensionati tra pensioni basse e alte addizionali regionali e comunali (Vegmotors.it)

Parliamo di decine di migliaia di persone che hanno risorse economiche per campare circa due settimane, poi devono sopravvivere tra sacrifici continui e privazioni costanti. E viviamo in un Paese che si considera civile? Lorenzo Medici, vice reggente della FNP Cisl di Napoli avvisa che la federazione è pronta a mobilitare gli iscritti qualora le istituzioni pubbliche territoriali non forniranno adeguate risposte.

Secondo i dati più recenti nella città metropolitana risultavano liquidate a fine 2023 634.986 pensioni di invalidità, vecchiaia, anzianità anticipata e reversibilità (329.734 per le donne e 305.234 per gli uomini) contro 1.251.758 di tutta la Campania. L’importo medio risulta inferiore rispetto quello medio italiano di 165 euro per le donne e 400 euro per gli uomini ex lavoratori dipendenti. Distacco ancora maggiore per i parasubordinati.

Oltre agli assegni inferiori Medici evidenzia come i pensionati abbiano un’ulteriore penalizzazione ossia le addizionali più elevate in assoluto ossia il 3,3% della Regione Campania e l’1% del Comune di Napoli con deroga al limite dello 0,8% all’interno delle politiche di risanamento del debito in fase di attuazione. Serve un intervento repentino a sostegno della terza età prima che la situazione diventi irreversibile.

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