Quando l’evasione fiscale diventa un reato penale: oltre queste cifre c’è il carcere

Chi evade le tasse può finire dietro le sbarre? Quando e perché? Oltre certe soglie non si scappa: ecco cosa dice la legge.

In Italia basta pronunciare la parola “tasse” per suscitare sospiri, mugugni e, in molti casi, tentazioni… Vedi alla voce “evasione” fiscale, uno dei fenomeni più diffusi nel nostro paese. Ma attenzione: c’è evasione ed evasione. Coloro che evitano di pagare le tasse non sono puniti sempre e necessariamente allo stesso modo. In certi casi, chi evade può cavarsela con una sanzione amministrativa. In altri, invece, si aprono le porte di un processo penale. E sì, in alcuni casi, anche quelle del carcere…

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Quando l’evasione fiscale diventa un reato penale: oltre queste cifre c’è il carcere. (Vegmotors.it)

Quando si passa dalla “semplice” multa alla reclusione? La linea di confine non è sempre chiara, almeno agli occhi del contribuente inesperto, ma in realtà la legge ha fissato dei paletti ben precisi. È il Decreto Legislativo 74 del 2000, aggiornato più volte, a stabilire le circostanze in cui una condotta fiscale diventa penalmente rilevante. E non serve evadere milioni per rischiare grosso: in alcuni casi, basta superare soglie ben più basse di quanto si possa pensare.

Le soglie che “trasformano” l’evasione fiscale: da illecito fiscale a reato

Partiamo dalla dichiarazione fraudolenta: chi trucca bilanci o presenta false fatture può essere condannato se l’imposta evasa supera i 30.000 euro e i redditi nascosti superano il 5% del totale o 1,5 milioni di euro. La pena? Fino a 6 anni di reclusione. Meno “elaborata” ma comunque grave è la dichiarazione infedele: dati alterati, ma senza un impianto fraudolento. In questo caso, la soglia penale sale a 150.000 euro di imposta evasa o 3 milioni di euro di redditi non dichiarati. La sanzione penale può arrivare a 3 anni.

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Le soglie che “trasformano” l’evasione fiscale: da illecito fiscale a reato. (Vegmotors.it)

Poi c’è l’omessa dichiarazione: il semplice fatto di non presentare le dichiarazioni fiscali entro 90 giorni dalla scadenza. Anche qui, se l’imposta evasa supera i 50.000 euro si rischia fino a 3 anni di carcere. E non è tutto. Emettere fatture false, occultare o distruggere documenti contabili, oppure non versare l’IVA per importi superiori ai 250.000 euro, sono tutte condotte che fanno scattare le manette. Ma c’è di più: se l’evasione supera i 3 milioni di euro o il 30% del volume d’affari, non si ha diritto nemmeno alla sospensione condizionale della pena. Tradotto: in questi casi, si entra davvero in prigione.

A scanso di equivoci, vale la pena di ricordare che l’elusione fiscale – cioè l’aggirare la legge rispettandola formalmente – è un’altra storia. Una condotta altrettanto “furba”, forse, ma senza risvolti penali. In conclusione: giocare col fisco può sembrare un’arte, ma oltre certe cifre diventa un crimine. E come ogni crimine, può costare caro. Anche la libertà.

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