A molte persone spettano gli arretrati dell’ADI, l’Assegno di Inclusione. Ecco come riceverli e gli importi che si otterranno.
C’era una volta il Reddito di Cittadinanza che poi, per il dispiacere di molti, è stato abolito o, meglio, sostituito dal cosiddetto Assegno di Inclusione (ADI), una misura per molti ritenuta più giusta perché rivolta alle famiglie in cui vi sono minorenni, over 60, invalidi al 67%, persone con carichi di cura oppure soggetti presi in carico da servizi socio sanitari o assistenziali.

Un nucleo familiare senza uno di questi soggetti è praticamente escluso dal percepire l’ADI. Per tanti di coloro che usufruiscono di questa misura c’è una novità: a molti spettano gli arretrati. Ecco come riceverli e gli importi spettanti.
Come richiedere gli arretrati dell’ADI
Una delle novità degli ultimi giorni è la possibilità, per molti soggetti, di richiedere e ottenere gli arretrati dell’ADI, l’Assegno di Inclusione. Questo perché sono stati effettuati dei ricalcoli e dunque, anche chi prima non poteva percepirlo, ora potrà.

Si sa, infatti, che l’Assegno di Inclusione spetta ai nuclei familiari in cui dentro ci siano minorenni, over 60, invalidi al 67%, persone con carichi di cura oppure soggetti presi in carico da servizi socio sanitari o assistenziali. Sono dunque esclusi i nuclei familiari senza questi soggetti all’interno oppure coloro che hanno tra 18 e 59 anni e occupabili al lavoro.
Nel calcolo dell’importo da percepire si usa la “scala di equivalenza” e, dunque, in una ipotetica famiglia con due persone, di cui una con 61 anni e l’altra con 59 anni, l’ADI spetterà solo al soggetto con 61 anni. Invece in una ipotetica famiglia con madre e padre di 40 anni e figlio di 3 anni, lo percepirà solo il bambino, a meno che uno dei due genitori non indichi nella domanda che ha dei carichi di cura, cioè che deve restare a casa per curare il minore e non può andare a lavoro. Lo stesso vale se in caso di presenza di un invalido.
Gli arretrati dell’ADI spettano proprio in virtù di questi carichi di cura. In pratica viene applicato un coefficiente 0,40 per la scala di equivalenza per i maggiorenni che si occupano della cura di un soggetto invalido o di un figlio piccolo. Mentre prima bisognava indicare nella domanda il carico di cura, oggi l’INPS lo applica in automatico. Così, coloro che non lo avevano segnalato nella domanda, possono ora ottenere gli arretrati dell’ADI per tutti i mesi di effettiva fruizione dell’assegno nel 2024 senza carichi di cura.