Pensioni, il Governo ci ripensa: dal 2028 cambierà di nuovo tutto

Il Governo di Giorgia Meloni ci ripensa: dal 2028 sul fronte delle pensioni cambierà di nuovo tutto. I lavoratori sono nel panico.

Lavoratori nel panico: il motivo più grande di preoccupazione continuano ad essere le pensioni. Il Governo di Giorgia Meloni, all’ultimo, sembra aver cambiato direzione e, dal 2028, quasi sicuramente entrerà in vigore una novità molto penalizzante per tutti. Un’inversione di marcia che nessuno si sarebbe mai aspettato.

giorgia meloni seduta in parlamento
Pensioni, il Governo ci ripensa: dal 2028 cambierà di nuovo tutto -(foto Ansa)- Vegmotors.it

Le pensioni, del resto, continuano ad essere per noi contribuenti motivo di ansia ma per il Governo un nodo praticamente impossibile da sciogliere: per ogni passo avanti sembra inevitabile doverne fare due indietro o si rischia di far crollare tutto il sistema di previdenza sociale.

Come ben sappiamo, infatti, le casse dell’Inps, per anni, sono state messe a dura prova tra baby pensioni e assegni calcolati con il metodo retributivo e il prezzo di tutto questo lo paghiamo noi oggi e, ancor più lo pagheranno le generazioni future. Proprio per evitare il peggio l’Esecutivo ha deciso per questo cambiamento a partire dal 2028.

Pensioni: cosa cambierà dal 2028

Svolta clamorosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: dal 2028 cambierà tutto sul fronte delle pensioni. I lavoratori sono piombati nel panico: questa novità proprio non ci voleva ma forse era inevitabile.

uomo seduto sul divano con le mani congiunte davanti al viso
Pensioni: cosa cambierà dal 2028/Vegmotors.it

Come è noto a tutti la Legge Fornero ha stabilito, non solo che per accedere alla pensione di vecchiaia occorra avere almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi ma ha fissato anche un altro paletto molto penalizzante: ogni due anni deve essere rivista l’età pensionabile in funzione dell’aspettativa di vita. In pratica se la durata media della vita aumenta allora dovrà aumentare anche l’età per accedere alla pensione.

Secondo questo criterio, dunque, a partire dal 2027 l’età per uscire dal lavoro dovrebbe passare da 67 anni a 67 anni e 3 mesi. Il Governo di Giorgia Meloni, tuttavia, ha più volte ribadito di non essere a favore di questo scatto e di volerlo bloccare. Ma a tutto c’è un limite: un limite dettato dal fatto che se, nonostante l’età continui a salire, l’età della pensione resta la stessa, l’Inps dovrà erogare assegni per un numero di anni sempre maggiore e questo prosciugherebbe le casse nel giro di poco.

Negli ultimi giorni si sta facendo largo l’ipotesi di “congelare” l’età pensionabile almeno fino al 2028 in modo da dare ai lavoratori un anno di respiro in più. Ma questo congelamento non potrà essere protratto all’infinito. Pertanto è altamente probabile che l’aumento dell’età pensionabile venga solo posticipato e che lo scatto in avanti di 3 mesi a partire dal 2028 ci sarà eccome.

Tutto questo è come una doccia gelida per tutti quei lavoratori che speravano che il Governo Meloni avrebbe eliminato definitivamente questo “cavillo” della Legge Fornero. Ma eliminarlo, forse, comporterebbe conseguenze ben peggiori sul lungo termine per tutti.

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