Dubbi sull’amministratore di condominio, pensate sia un truffatore. Allora dovete porre queste tre semplici domande.
A volte la soluzione ad un problema è più semplice di quanto si possa pensare. Non arrovellate il cervello, evitate preoccupazioni e insinuazioni che potrebbero portare guai. Sciogliete subito il dubbio che vi tormenta. Secondo la Legge italiana se in un condominio ci sono più di otto condomini bisogna necessariamente nominare un amministratore. La carica è annuale ma anche un solo condomino può procedere con la richiesta della revoca dell’incarico qualora il professionista commetta irregolarità, non rendesse conto della sua gestione e non fosse trasparente con i condomini.

In generale la figura dell’amministratore non è molto apprezzata. Viene preso come capro espiatorio per ogni problema del condominio e spesso è tacciato di essere un truffatore che vuole solo guadagnare raggirando i clienti. Ci sono stati sicuramente casi di amministratori fuggiti con i soldi del condomini ma le persone oneste esistono ancora. Non bisogna mai generalizzare anche perché negli anni la normativa che disciplina i doveri è diventata più stringente e attenta e sono aumentanti i paletti entro cui il professionista può muoversi.
Le tre domande che inchiodano l’amministratore di condominio
Da quando è scattata l’obbligatorietà del conto corrente condominiale i condomini sono maggiormente tutelati. L’amministratore ha l’obbligo di far transitare le somme ricevute ad ogni titolo dai condomini o terzi sul conto corrente che deve essere intestato al condominio.

In questo modo non potrà esserci confusione tra il patrimonio di enti differenti che lui stesso amministra. Inoltre i condomini possono richiedere estratto conto con la movimentazione del conto in ogni momento. Una prima domanda da fare in caso di dubbio sulla legittimità delle azioni del professionista, dunque, è “Mi può mostrare l’estratto conto del conto corrente condominiale?”
Una seconda domanda è “Posso vedere tutte le fatture originali dei fornitori?”. Se dovesse esitare significa che potrebbe nascondere qualcosa e bisognerebbe indagare in tal senso. Infine la terza domanda è “Quali preventivi alternativi ha raccolto prima di scegliere quel fornitore?”. Se non dovesse aver confrontato alcun preventivo allora significherebbe un interesse particolare nel voler dare un lavoro o acquistare un bene o servizio da quella specifica impresa.
Prendere accordi personali è un illecito a cui l’amministratore dovrebbe rispondere. Ora conoscete le tre domande da porre al vostro amministratore di condominio. I dubbi sulla sua onestà potrebbero essere confermati qualora mostrasse fastidio nel rispondere alle vostre legittime richieste. La trasparenza non è un’opzione.