Pensione di reversibilità più bassa dal 2026: ecco chi sarà penalizzato

Si abbassano le pensioni, quelle di reversibilità nello specifico. Dal 2026 una bella fetta di popolazione verrà penalizzata. Scopriamo chi ci rimetterà un bel po’ di soldi.

Le pensioni restano sempre un campo minato. Sia quando si tratta di pensioni ordinarie sia quando si tratta di indennità o prestazioni “speciali” come potrebbe essere, appunto, la pensione ai superstiti conosciuta anche come pensione di reversibilità. Le casse statali non versano in buone condizioni e, dunque, qualche modifica è inevitabile.

donna anziana triste seduta su una poltrona e nel riquadro un barattolo pieno di monete
Pensione di reversibilità più bassa dal 2026: ecco chi sarà penalizzato/Vegmotors.it

Modifica che non andrà a vantaggio dei contribuenti purtroppo. Infatti dal prossimo anno ci sarà una sostanziosa riforma che riguarderà gli assegni di reversibilità e saranno tante le persone che perderanno ingenti somme tutti i mesi. L’obiettivo è rendere più equo il sistema e agevolare le fasce reddituali più svantaggiate.

Il problema è che si rischia di non agevolare nessuno e penalizzare molti. Importante modifica anche per quanto riguarda l’età: è probabile che dal 2026 non sarà più possibile fruire di questa prestazione se non si raggiunge almeno una certa soglia anagrafica. I motivi di preoccupazione, insomma, non mancano mai quando si parla di pensioni.

Pensione di reversibilità: ecco chi perderà un mucchio di soldi

Grandi manovre in arrivo sul fronte delle pensioni di reversibilità a partire dal 2026. Si prevede una riforma strutturale che andrà a cambiare in modo sostanziale questa prestazione. Come sempre non tutti saranno contenti dei cambiamenti: qualcuno ci rimetterà un bel po’ di soldi ogni mese.

donna disperata con le mani sulla fronte
Pensione di reversibilità: ecco chi perderà un mucchio di soldi/Vegmotors.it

La riforma non riguarderà l’Italia ma la Francia anche se non si esclude che, nei prossimi anni, pure il nostro Paese non vorrà seguire l’esempio. Dal 2026 verranno unificate le aliquote di pensione di reversibilità. Ad oggi se il coniuge defunto era un dipendente privato l’aliquota è del 60% mentre se era un dipendete del settore pubblico, l’aliquota è del 50%. Dal prossimo anno si pensa d’introdurre un’aliquota unica compresa tra il 50 e il 60%. Pertanto, inevitabilmente, qualcuno ci perderà ogni mese.

Sul fronte dell’età, anche in questo caso si stanno valutando cambiamenti importanti. Al momento in Francia se il coniuge lavorava per lo Stato allora si può ricevere la reversibilità a qualunque età mentre se lavorava per il pubblico, occorre attendere almeno 55 anni. Dal 2026 la soglia minima dei 55 anni potrebbe diventare obbligatoria per tutti. Qualcuno, d’altro canto, propone, al contrario, di eliminarla per tutti in modo da non penalizzare le persone giovani.

In questo quadro allarmante, s’inserisce una novità positiva: una proposta di modifica di un aspetto cruciale che, fino ad oggi, ha penalizzato moltissimi superstiti. Fino ad ora era preclusa la possibilità di fruire dell’assegno di reversibilità qualora ci si risposi. Dal 2026 questa clausola potrebbe venire meno o, almeno, dovrebbe essere ammessa l’unione civile. Sarebbe un grandissimo passo avanti, in linea con i tempi.

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