Cambia tutto nella detrazione delle spese scolastiche: in molti perderanno tanti benefici

I genitori possono portare in detrazione le spese scolastiche sostenute per i figli nella dichiarazione dei redditi. Vediamo come.

Tra le spese detraibili nel modello 730 ci sono quelle legate all’istruzione dei figli. Parliamo di spese che i genitori hanno sostenuto nel 2024 e che possono in parte recuperare nella dichiarazione dei redditi 2025. La Legge di Bilancio ha introdotto alcune novità da conoscere per non rischiare di compilare il 730 in modo errato perdendo i soldi spettanti.

Ragazzi a mensa
Cambia tutto nella detrazione delle spese scolastiche: in molti perderanno tanti benefici (Vegmotors.it)

I genitori che vogliono ricevere il rimborso 730 a luglio devono affrettarsi. Hanno tempo fino al 20 giugno, superando questa scadenza dovranno attendere agosto o comunque il mese successivo l’invio della dichiarazione dei redditi. La documentazione da raccogliere è parecchia e varia e bisogna stare attenti a non dimenticare nulla soprattutto in relazione alle spese da detrarre o dedurre.

Compilando il modello 730 precompilato il tutto sarà più semplice perché l’Agenzia delle Entrate ha già inserito i dati di cui è a conoscenza. Compito del contribuente sarà quello di verificare che ogni informazione sia corretta e che i quadri siano compilati in ogni parte. In più deve rimanere aggiornato sulle ultime novità per evitare di commettere errori.

Le detrazioni sulle spese d’istruzione dei figli nel modello 730

Le spese sostenute per l’istruzione dei figli si possono detrarre. Nello specifico la detrazione riguarda le spese per gli studenti frequentanti le scuole dell’infanzia, elementari, medie, superiori, università nonché i corsi di specializzazione. La novità 2025 è l’innalzamento della soglia di detrazione per alcune spese fino a 1.000 euro per ogni figlio a carico invece di 800 euro.

Mamma e figlia con lo zaino
Le detrazioni sulle spese d’istruzione dei figli nel modello 730 (Vegmotors.it)

Questa nuova soglia vale per le scuole d’infanzia, quelle del primo ciclo di istruzione e per le scuole secondarie di secondo grado (inclusi gli istituti paritari). In termini economici si tratta di una detrazione di 190 euro per ogni figlio e non di 152 euro. Un risparmio fiscale da non perdere, un aumento di 38 euro per ogni studente rispetto l’anno precedente.

C’è, però, una puntualizzazione da fare. La modifica riguarda le spese sostenute nel 2025 ossia quelle che si potranno portare in detrazione nel modello 730 2026. Fin d’ora bisogna, però, conservare tutte le ricevute e fatture riguardanti le tasse d’iscrizione e frequenza, i contributi obbligatori e volontari previsti dalla scuola, i servizi scolastici integrativi, le gite scolastiche, le assicurazioni, le attività extracurriculari, il trasporto scolastico e gli abbonamenti ai trasporti pubblici dei figli studenti.

Non sono ammesse alla detrazione, invece, le spese per l’acquisto di libri e materiale scolastico. La detrazione è del 19% per le spese d’istruzione ma i tetti di spesa variano in base all’istituto scolastico. Nello specifico ad oggi sono di

  • 632 euro per gli asili nido,
  • 800 euro per materne, elementari, medie e superiori,
  • 2.633 euro per l’affitto degli studenti fuori sede.

Niente limiti di spesa per l’acquisto di strumenti e supporti didattici per bambini e ragazzi con DSA.

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