Attenzione, se si versa in ritardo l’assegno di mantenimento le conseguenze possono essere gravissime, la multa è davvero salata.
Gli accordi che si stabiliscono tra due coniugi quando ci si separa possono essere difficili da raggiungere, specialmente se a decidere di prendere strade diverse è solo uno dei due. Questa può essere l’occasione per approfittarsi dell’altra persona e cercare di ottenere uno spirito di rivalsa, specialmente quando si tratta di valutare a quanto debba ammontare l’assegno di mantenimento che sarà versato alla parte più debole ogni mese.

In casi simili a determinare il tutto è ovviamente un giudice, che cerca di far valere gli interessi di entrambi, ma con un occhio particolare per i figli, specialmente se ce ne sono. Il rispetto dei tempi è comunque determinante, anche se a volte chi deve fare il pagamento tende a dimenticarsene o a fare come se niente fosse. Il rischio concreto è però di andare incontro a conseguenze che non sono da sottovalutare e che è bene mettere in conto.
Non paghi l’assegno di mantenimento? Occhio alle scadenze
Rispettare le scadenze è importante, sia quando si ha un appuntamento fissato, sia quando si tratta di effattuare un pagamento. Questo è noto a tutti, non a caso tanti optano per la domiciliazione bancaria quando si tratta di versare quanto previsto per le bollette di casa, così da non incorrere in dimenticanze che possono risultare spiacevoli.
Un principio simile non può che essere applicato anche per l’assegno di mantenimento che uno dei due coniugi si trova a versare all’altro dopo la separazione. In casi simili è importante essere precisi sia in merito alla cifra, sia in merito al giorno in cui viene accreditato. Esistono però persone che fanno un po’ come se niente fosse, incuranti degli obblighi previsti dalla legge e delle conseguenze che questo può provocare. Pensare che questo possa portare solo a discussioni pesanti con l’ex è quanto meno riduttivo.

Ovviamente in caso di ritardo il primo passo da compiere dovrebbe essere una mediazione tra le parti, volta anche a evitare di incrinare eccessivamente i rapporti, anche in un’ottica futura. A beneficiare di un’azione simile possono essere innanzitutto i figli, che non vedono di buon occhio un clima ostile tra i genitori. Se questo metodo non dovesse funzionare è però possibile rivalersi a livello legale, rivolgendosi al proprio avvocato, che valuterà se ci siano gli estremi per una causa.
La condanna in situazioni di questo tipo è praticamente certa e spesso può portare a una sanzione pesante, Basti pensare a quanto deciso recentemente dal Tribunale di Verona, con un giudice che ha obbligato un uomo a una multa di 100 euro per ogni giorno di ritardo nel versamento dell’assegno all’ex coniuge. Si tratta certamente di un importo ingente, reso possibile sulla base di un articolo (473-bis 39, primo comma, lett. B), che “prevede espressamente che atteggiamenti scorretti dei genitori, come il mancato versamento dell’assegno di mantenimento per i figli (o anche la violazione di quanto previsto per i tempi di visita) siano sanzionati, anche senza che le parti lo richiedano”, secondo quanto dichiarato dall’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani.
Il principio che sta alla base di questa presa di posizione non è difficile da individuare e si basa sulla necessità di mettere sempre in primo piano gli interessi dei minori coinvolti. A fare le spese di un mancato o ritardato pagamento dell’assegno del mantenimento è infatti innanzitutto il figlio, visto che quella cifra servirebbe per la gestione dei suoi bisogni primari. E non è detto che chi agisce in questo modo abbia un reale problema economico che lo spinge a farlo, spesso è solo un modo per “vendicarsi” evidentemente in modo sbagliato, della persona con cui si è condiviso un tratto della propria esistenza.

Non si deve dimenticare inoltre che non pagare l’assegno di mantenimento è considerato un reato penale, si potrebbe evitare la multa solo se si riscontrano problemi gravi che impediscono di farlo, come una riduzione dello stipendio o la disoccupazione. Attenzione, se si instaura una causa non si può sostenere di sentirsi esenti perché si sono sostenute altre spese, come una sorta di compensazione. L’auspicio è che la multa possa essere un deterrente e possa spingere a comportarsi in maniera corretta.