Una previsione spaventosa, il raddoppio del costo della benzina nei prossimi giorni. Il rischio è reale, ecco qual è il motivo.
Pensare che una guerra lontana da noi non ci coinvolga è sbagliato. Le ripercussioni morali, sociali, economiche, geopolitiche sono enormi e saranno sempre più visibili. L’aviazione israeliana ha condotto bombardamenti contro obiettivi strategici in Iran. Video di Teheran in fiamme stanno invadendo i social e facendo il giro del mondo. Danni anche al deposito di carburante di Shahran.

Il Ministro delle Difesa israeliano Israel Katz ha fatto sapere su X che “Teheran brucia”. L’attacco dell’aviazione israeliana contro obiettivi strategici dell’Iran avrà delle conseguenze. Sono stati bombardati il Ministero della Difesa, il quartier generale del programma nucleare iraniano, i laboratori e gli impianti petroliferi vicini alla capitale.
Danni strutturali anche al deposito di carburante di Shahran che si trova a nord ovest di Teheran. Parliamo di un sito con capacità di stoccaggio di 260 milioni di litri distribuiti in 11 contenitori che forniscono fino a 7 milioni di litri di carburante al giorno alla regione. Secondo fonti locali l’attacco israeliano ha causando incendi molto vasti e danni strutturali all’impianto.
Colpiti siti energetici iraniani: le conseguenze
Oltre al deposito di carburante della capitale Teheran l’attacco della notte tra il 14 e il 15 giugno dovrebbe aver colpito anche un importante giacimento di gas. L’Iran è tra i produttori principali ed esportatori di idrocarburi a livello mondiale. Il settore fornisce entrate onerose al regime e Israele ha scelto questi obiettivi proprio per indebolire l’economia del Paese.

Il deposito di Shahran è essenziale per l’approvvigionamento della capitale delle regioni circostanti ma sembrerebbe che gli incendi e le esplosioni siano sotto controllo. Inoltre il governo iraniano ha smentito il coinvolgimento della raffineria vicina al deposito di Shalu Rey, tra le più importanti del Paese.
Sabato pomeriggio, però, altri due siti energetici sono stati attaccati da Israele, quelli nella regione meridionale di Bushehr. Il giacimento di gas South Pars che l’Iran condivide con il Qatar è tra i più grandi al mondo ed essenziale per le esportazioni. Al momento la produzione di gas è stata sospesa sebbene gli incendi siano stati domani.
La crisi energetica in Iran si fa sempre più drammatica. I bombardamenti su Teheran hanno peggiorato una situazione già compromessa a causa dell’arretratezza delle infrastrutture e delle sanzioni internazionali. Il prezzo del petrolio era salito già prima degli attacchi del 9% nei mercati USA ed europei. La possibilità di ulteriori aumenti non è da escludere.