Un piccolo aiuto per i nuovi nati: 600 euro subito. Purtroppo, però, non è per tutti. andiamo a vedere i requisiti necessari per ricevere questo bonus.
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un fenomeno silenzioso ma costante, ovvero lo spopolamento dei piccoli Comuni, soprattutto nelle zone interne e montane. Interi paesi che un tempo erano pieni di vita si stanno lentamente svuotando.

Con le scuole che chiudono, le attività che non riaprono ed i giovani che vogliono scoprire il mondo e che cercano opportunità di lavoro. Ci sono tanti paesini, nella nostra penisola, che contano poco meno di 5 mila abitanti: qui, oggi, si contano più anziani che bambini! Il rischio maggiore è che piano piano in questi piccoli borghi i servizi, come la scuola e la sanità diventano meno sostenibili.
Insomma, esiste il vero problema che questi paesi scompaiano del tutto. Per contrastare questo pericolo, alcune Regioni stanno sperimentando politiche concrete per rendere più attrattiva la vita nei piccoli Comuni. Di seguito, andremo a scoprire qual è.
Bonus nascita 600 euro: un aiuto concreto per le famiglie – e per l’Italia
Alcune regioni si stanno già adoperando per cercando di fermare questa tendenza, ossia lo spopolamento dei comuni da parte dei giovani. In particolar modo, la Sardegna, che ha deciso di introdurre il bonus nascita fino a 600 euro al mese per le famiglie che decidono di crescere i propri figli in paesi con meno di 5.000 abitanti. Il bonus, quindi, è stato pensato come un incentivo diretto a restare o trasferirsi nei paesi dell’interno, offrendo un aiuto concreto alle famiglie con figli piccoli.

Il bonus bebè sardo prevede, quindi, 600 euro al mese per il primo figlio; 400 euro al mese per ogni figlio successivo, erogati fino al compimento del quinto anno d’età del bambino. Il contributo è indipendente dal reddito: non serve presentare l’ISEE. L’unico vincolo fondamentale è la residenza in un Comune sardo con massimo 5.000 abitanti.
Il bonus è inoltre riconosciuto anche a chi si trasferisce in uno di questi Comuni, a patto di mantenere la residenza e vivere effettivamente lì durante tutto il periodo in cui si percepisce il contributo. La richiesta va presentata al proprio Comune di residenza, che pubblica un avviso pubblico ogni anno.
Il bonus nascita nei piccoli Comuni non è solo un sostegno economico alle famiglie, ma si tratta di una misura che punta a ripopolarizzare i borghi; mantenere vivi i servizi essenziali, come scuole, ambulatori, trasporti; rilanciare l’economia locale; ed infine, rafforzare il legame con il territorio.
Per ottenere questo bonus ci si può anche spostare: è importante però che si risieda in quel comune per tutta la durata di questo aiuto. Infondo, se ci si pensa, vivere in posti così potrebbe portare anche tanti benefici, oltre al bonus. Un esempio tra tutte è il costo della vita più basso rispetto alle città o la qualità della vita più alta, con meno traffico, meno stress, più natura.