Psicologo di base: quando potrebbero aprirsi le domande, perderlo sarebbe assurdo

Alcune Regioni di Italia si stanno attivando per fare una legge per introdurre lo psicologo di base, migliorando l’accesso a supporto psicologico nel sistema sanitario territoriale.

Negli ultimi anni, in molte regioni d’Italia si sta parlando sempre di più di una nuova figura: lo psicologo di base. Si tratta di uno psicologo che lavora insieme al medico di famiglia per aiutare chi ha problemi legati allo stress, all’ansia o ad altre difficoltà emotive, senza dover aspettare mesi per una visita specialistica. L’idea è di offrire un primo aiuto psicologico direttamente nel territorio, vicino a casa, in modo semplice e veloce.

uno psicologo che ascolta la paziente
– vegmotors.it

Questo progetto nasce perché spesso chi soffre di disturbi leggeri o moderati non trova subito il supporto che gli serve. A volte si ricorre solo ai farmaci senza ricevere un vero aiuto psicologico. Inserire lo psicologo di base nelle cure primarie significa quindi aiutare le persone prima che i problemi diventino più gravi, migliorando il loro benessere e alleggerendo il lavoro degli ospedali.

Psicologo di base: tutto quello che devi sapere su questa nuova figura sanitaria

Negli ultimi anni, la salute mentale è diventata un tema sempre più centrale nelle politiche sanitarie italiane. L’emergere di disturbi legati a stress, ansia e depressione, amplificati anche dalla pandemia, ha evidenziato la necessità di rendere più accessibili i servizi psicologici sul territorio. In questo contesto, la Regione Veneto ha recentemente fatto un passo importante presentando una proposta di legge per istituire lo psicologo di base.

una dottoressa che parla con il suo paziente
Psicologo di base: tutto quello che devi sapere su questa nuova figura sanitaria – vegmotors.it

La proposta di legge presentata in Veneto dal gruppo del Partito Democratico prevede l’istituzione di un servizio di psicologia di base integrato nelle cure primarie. Lo psicologo lavorerebbe in equipe con i medici di famiglia, offrendo colloqui brevi e mirati per supportare i pazienti nella gestione delle loro difficoltà emotive. L’iniziativa prevede anche un investimento economico dedicato, con circa 1 milione di euro stanziati annualmente per avviare e sostenere il servizio.

Questa legge rappresenta, quindi, un tentativo concreto di rispondere alla crescente domanda di salute mentale, rendendo l’assistenza psicologica più vicina, accessibile e integrata nel sistema sanitario territoriale.

La presenza dello psicologo nel contesto delle cure primarie favorisce un approccio più mirato, in cui medici e psicologi lavorano insieme per offrire un’assistenza completa, che tenga conto sia degli aspetti fisici sia di quelli psicologici del benessere della persona. La proposta veneta si inserisce in un movimento più ampio a livello nazionale, dove diverse regioni come Lazio, Lombardia, Toscana e Campania stanno lavorando per attivare servizi simili. Tuttavia, manca ancora una normativa nazionale uniforme che garantisca a tutti i cittadini italiani pari accesso a questi servizi.

Infondo, la proposta di legge per istituire lo psicologo di base in Veneto rappresenta un importante passo avanti per la salute mentale sul territorio. Rendere l’assistenza psicologica più accessibile e integrata con le cure primarie significa prendersi cura del benessere emotivo delle persone in modo tempestivo e vicino a casa. Se ci pensiamo bene, si tratta di un modello che, se adottato su scala nazionale, potrà contribuire a migliorare la qualità della vita di milioni di cittadini.

Gestione cookie