Gli stipendi in Vaticano: ecco quanto guadagnano i dipendenti

Nel cuore della Città del Vaticano, accanto al suo ruolo spirituale e culturale, esiste una realtà lavorativa che spesso resta nell’ombra.

Si tratta di un’organizzazione complessa, dove convivono figure religiose e laiche, ciascuna con mansioni specifiche e livelli retributivi distinti. Negli ultimi anni si è parlato più spesso delle condizioni di lavoro all’interno del piccolo Stato, sollevando curiosità e interrogativi sul reale funzionamento del sistema.

una foto della facciata di San Pietro
Gli stipendi in Vaticano: ecco quanto guadagnano i dipendenti – vegmotors.it

Ma quanto guadagna chi lavora in Vaticano? Quali sono i criteri con cui vengono assegnati stipendi e incarichi? In questo articolo proveremo a fare chiarezza su questi aspetti, analizzando alcune informazioni emerse e confrontandole con considerazioni più ampie sul contesto economico e professionale che circonda il “dietro le quinte” del Vaticano.

Fasce salariali ufficiali e meccanismi retributivi

Il sistema retributivo del Vaticano è organizzato secondo una griglia salariale strutturata in dieci livelli, che vanno dal grado I, riservato alle mansioni più semplici o di supporto, fino al grado X, destinato ai ruoli più qualificati e di responsabilità. Gli stipendi lordi annui si collocano in una fascia compresa tra circa 18.977 € e 34.159 €, suddivisi su tredici mensilità, comprese di tredicesima. A questi importi si aggiungono scatti biennali di anzianità, indennità per mansioni di responsabilità, straordinari, maggiorazioni per turni festivi e trasferte, che concorrono a definire il trattamento economico complessivo.

I dirigenti, a seconda della categoria e della funzione esercitata, possono beneficiare di indennità aggiuntive che arrivano fino al 45% dello stipendio base. Tutto ciò rientra in una struttura pensata per garantire trasparenza ed equità interna, seguendo criteri simili a quelli di un’amministrazione pubblica, ma adattati alle esigenze di uno Stato molto particolare. Il Vaticano, infatti, pur avendo una dimensione ridotta, impiega centinaia di lavoratori tra personale amministrativo, tecnico, museale e addetto ai servizi.

foto di due funzionari del vaticano che lavorano
Fasce salariali ufficiali e meccanismi retributivi – vegmotors.it

Nonostante questa impostazione regolata e apparentemente stabile, negli ultimi anni i dipendenti hanno visto erodere il loro potere d’acquisto a causa dell’inflazione e del blocco degli scatti salariali. La mancata indicizzazione automatica degli stipendi ha comportato una perdita reale di valore, non sempre compensata da bonus o misure straordinarie. Questo ha alimentato una crescente insoddisfazione, soprattutto tra il personale laico, che lamenta una discrepanza tra costi reali della vita e retribuzione percepita.

Bonus papali, blocchi salariali e benefici aggiuntivi

Nel 2021, Papa Francesco introdusse misure di austerità per far fronte alla crisi economica causata dalla pandemia: tagli del 10% agli stipendi dei cardinali, dell’8% ai dirigenti ecclesiastici e del 3% a religiosi e religiose, con blocco degli scatti tra il 2021 e il 2023. Nel 2025, Papa Leone XIV ha poi concesso un bonus simbolico di 500 € ai dipendenti attivi durante la Sede Vacante, riconoscendone l’impegno.

I lavoratori laici godono inoltre di vantaggi come tassazione ridotta, alloggi agevolati, assistenza sanitaria e convenzioni. Tuttavia, l’assenza di strumenti di protezione sociale come la cassa integrazione rende il sistema meno tutelante in caso di crisi o licenziamento. Questi elementi rendono l’impiego in Vaticano un’esperienza unica, ma non esente da vulnerabilità economiche.

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