Pessime notizie per chi è nato in questi anni: salta la pensione anticipata, si resterà al lavoro anche oltre i 67 anni

Perdete ogni speranza se siete nati in certi anni: niente pensione anticipata. Dovrete restare al lavoro anche oltre i 67 anni.

Il Governo di Giorgia Meloni è al lavoro per una riforma strutturale delle pensioni che consenta finalmente di superare la Legge Fornero. L’obiettivo è quello di garantire una maggiore flessibilità in uscita ma è innegabile che bisogna anche fare i conti con la situazione in cui versano le casse dell’Inps.

il premier giorgia meloni seduta in parlamento
Pessime notizie per chi è nato in questi anni: salta la pensione anticipata, si resterà al lavoro anche oltre i 67 anni -(foto Ansa)- Vegmotors.it

Il sistema previdenziale non poggia su basi solide in quanto è stato minato da anni di pensioni baby e assegni calcolati con il metodo retributivo. A peggiorare la situazione ora si aggiunge il crollo delle nascite e l’emigrazione di tanti giovani verso l’estero. Abbassare l’età pensionabile significa peggiorare il rapporto – già squilibrato – tra pensionati e lavoratori.

In tutto questo dunque bisogna fare quadrare i conti. Il prossimo anno riusciremo davvero ad andare tutti in pensione a 64 anni? La speranza è l’ultima a morire ma bisogna tenere conto della realtà. Nel frattempo, però, prende sempre più piede l’ipotesi di dare una sforbiciata alle misure di pensione anticipata. A rimetterci saranno soprattutto coloro nati in determinati anni.

Addio pensione anticipata se sei nato in questi anni

L’Esecutivo ha tutte le intenzioni di andare oltre la legge Fornero ma bisogna anche fare quadrare i conti per non mettere a rischio la stabilità dell’intero sistema previdenziale. Mentre si valuta se estendere a tutti la possibilità della pensione a 64 anni, si fa strada l’idea di cancellare qualche misura di pensione anticipata. Milioni di lavoratori verrebbero penalizzati.

donna disperata con le mani in faccia
Addio pensione anticipata se sei nato in questi anni/Vegmotors.it

Tra le misure in bilico c’è Opzione Donna. Questa misura esiste da 21 anni ma non è mai diventata strutturale, non è mai entrata a far parte della rosa delle misure stabili e, quindi, ogni anno, necessita di rinnovo. L’ha scampata per oltre due decadi ma potrebbe essere abolita definitivamente con la legge di Bilancio del 2026.

Il motivo è semplice: costa troppo all’Inps. Infatti Opzione Donna permette alle lavoratrici di uscire dal lavoro tra i 59 e i 61 anni con 35 anni di contributi. Per ogni donna che, ad esempio, accede alla pensione a 59 anni, l’Inps si trova ad erogare assegni per 8 anni in più: un peso insostenibile.

Nel 2023 il Governo aveva ridimensionato la platea delle beneficiarie rendendo la misura fruibile solo da queste categorie: caregivers, lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%, disoccupate o dipendenti di aziende in crisi. Ma forse non è ancora abbastanza ed è arrivato il momento di dire addio definitivamente a questa opzione.

Pertanto coloro che sono nate tra il 1965 e il 1967 – che cioè compiranno tra i 59 e i 61 anni nel 2026 – il prossimo anno, pur avendo tutti i requisiti, potrebbero non riuscire ad andare in pensione se la misura verrà cancellata. Non solo: se la legge Fornero, nel frattempo non verrà superata, dal 2027 non basteranno nemmeno più 67 anni per smettere di lavorare: ce ne vorranno almeno 67 e 3 mesi.

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