Brutte notizie per tutti noi: nuova stangata per quel che riguarda i pagamenti con strumenti digitali. Pagheremo di più ad ogni acquisto.
L’estate è iniziata da poco più di 10 giorni ed ecco che già arriva una bella stangata che riguarda i pagamenti con il bancomat, strumento sempre più usato da tutti anche per spese di piccolo importo. Infatti pagare con il bancomat ci consente di non dover girare per le città e sui mezzi pubblici con tante banconote rischiando di essere scippati.

Inoltre è anche più igienico per la nostra salute: evitiamo di scambiarci eventuali germi e batteri passandoci i contanti di mano in mano per non si sa bene quante volte nell’arco di una giornata. Infine, nel nostro piccolo, aiutiamo a contrastare l’evasione fiscale in quanto si tratta di un metodo di pagamento tracciabile.
Purtroppo, proprio pochi giorni prima dall’inizio dei saldi, sono cambiate le regole per quel che riguarda le commissioni: pagare con il bancomat diventerà decisamente meno conveniente. Una mazzata che davvero non ci voleva specialmente in queste settimane in cui, approfittando dei ribassi, effettueremo transazioni a ritmo incalzante.
Bancomat: cambia tutto, pagheremo molto di più
Sono anni che veniamo incoraggiati ad abbandonare i contanti e pagare con bancomat e carte che, oltre ad essere più igienici, contrastano anche l’evasione fiscale. Ebbene ora verremo penalizzati per questo: cambiano le commissioni. Pagare con il bancomat non sarà più così conveniente.

Fino al 30 giugno le commissioni sui pagamenti bancomat erano le stesse a prescindere dal valore del bene acquistato. Tanto per un caffè quanto per una borsa di lusso, le commissioni erano fisse e a carico dell’esercente e ammontavano allo 0,2-0,3%: percentuale molto bassa e che, quindi, rendeva il bancomat parecchio più conveniente rispetto alla Carta di credito le cui commissioni arrivano addirittura all’1,2%.
Dall’1 luglio le cose funzionano in modo completamente diverso: le commissioni sono proporzionali al prezzo dell’oggetto acquistato. In pratica più l’oggetto costa e più la commissione sarà elevata. Gli aumenti, in teoria, almeno per il momento, non dovrebbero riguardare né i consumatori né gli esercenti ma solo le banche. In pratica ad aumentare saranno le commissioni interbancarie, cioè gli importi che si scambiano banche e istituti che utilizzano lo stesso circuito di pagamento.
Va da sé, però, che se le banche dovranno sostenere costi maggiori potranno decidere di rifarsi sugli esercenti imponendo loro costi più alti tanto per la gestione del Pos quanto per le transazioni. E, a loro volta, gli esercenti potrebbero decidere di aumentare i prezzi al cliente finale. Per ora si tratta solo di ipotesi ma di ipotesi che poggiano su basi fondate: ancora una volta, quindi, a rimetterci potrebbero essere i privati cittadini che scelgono di usare strumenti di pagamento tracciabili e virtuosi.