Con l’arrivo del mese di agosto, molti pensionati attendono con curiosità l’importo del proprio cedolino, che potrebbe riservare alcune sorprese.
Dopo le erogazioni straordinarie ricevute a luglio, come la quattordicesima, anche il nuovo assegno potrebbe risultare diverso dal solito. Alcuni potrebbero notare un incremento, altri invece piccoli conguagli o variazioni. Tutto dipende da una serie di fattori fiscali e contributivi che variano da persona a persona, in base alla situazione reddituale e alle dichiarazioni effettuate nei mesi precedenti.

Non si tratta solo di aumenti o tagli: il cedolino di agosto rappresenta un momento importante per fare il punto su quanto dovuto o spettante.
Chi guadagna (e quanto) con il rimborso IRPEF
Da agosto 2025, molti pensionati potranno vedere un incremento nel cedolino grazie ai rimborsi IRPEF legati al modello 730 presentato quest’anno. Questo accade quando le tasse pagate nel 2024 risultano superiori a quanto effettivamente dovuto, permettendo all’INPS di restituire il credito residuo direttamente insieme alla pensione. L’ammontare di questo rimborso varia a seconda delle detrazioni fiscali inserite nella dichiarazione dei redditi, come spese mediche, interessi sui mutui, interventi di ristrutturazione e altri bonus fiscali.
Chi ha inviato il modello 730 entro il 31 maggio 2025 potrà vedere il rimborso già nel cedolino di agosto, mentre chi ha effettuato la dichiarazione più tardi, tra giugno e settembre, riceverà l’importo nei cedolini dei mesi successivi, fino a dicembre.

Questa è un’ottima notizia per chi ha speso e documentato correttamente: la pensione di agosto potrebbe riservare una piacevole sorpresa economica.
Per molti, dunque, l’assegno di agosto rappresenta non solo una mensilità, ma un vero e proprio beneficio aggiuntivo che aiuta a fronteggiare le spese quotidiane.
Chi perde e perché arrivano dei tagli
Non tutti i pensionati avranno una buona sorpresa ad agosto: chi ha presentato un modello 730 che evidenzia un’imposta non completamente coperta dalle ritenute versate durante l’anno si troverà ad affrontare delle trattenute sul cedolino. L’INPS, infatti, applicherà i conguagli a debito, prelevando direttamente dalla pensione la somma dovuta, che potrà essere suddivisa in più rate, fino a un massimo di 11.
Questi tagli riguardano soprattutto chi percepisce redditi aggiuntivi oltre alla pensione, come affitti o compensi da lavoro autonomo, oppure chi ha usufruito di detrazioni fiscali non corrette o indebite. Chi ha presentato la dichiarazione entro maggio subirà le trattenute già a partire dal cedolino di agosto, mentre chi ha inviato il modello più tardi vedrà la riduzione nei mesi successivi.
Inoltre, le addizionali regionali e comunali potrebbero ridurre ulteriormente l’importo netto percepito, rendendo ancora più importante controllare con attenzione il cedolino.
Per evitare sorprese spiacevoli, è fondamentale consultare il cedolino INPS e verificare la presenza di voci come ‘conguaglio fiscale’ o ‘rimborso IRPEF’, così da capire esattamente a cosa si va incontro.