Bonus agricoltura 2025 per le coltivazioni: scopri quali sono i requisiti, le scadenze e come fare domanda.
In un’epoca in cui l’agricoltura si confronta ogni giorno con il cambiamento climatico, l’incertezza economica e la pressione per innovare, alcune aziende stanno scegliendo un approccio diverso. Il Bonus Agricoltura 2025 è un incentivo creato per sostenere l’ecosistema agrario.

Non si tratta solo di un contributo economico: è una misura strutturale per integrare sostenibilità ambientale e reddito agricolo. Questo bonus può diventare un elemento strategico per rilanciare i territori meno produttivi, supportare le comunità agricole e investire nel futuro agroambientale del Paese. Un’opportunità concreta per chi vuole coltivare rispetto per l’ambiente e stabilità economica, ettaro dopo ettaro. In questo articolo cercheremo di spiegarvi al meglio come funziona, chi potrà richiederlo.
Bonus Agricoltura 2025: ecco come funziona e quanto spetta
Il Bonus Agricoltura 2025 è stato creato per proteggere uno dei settori forse più in crisi, ovvero gli impollinatori. Questo Bonus risponde a diverse sfide, ovvero la tutela degli impollinatori, fondamentali per gran parte delle piante da fiore e per molte colture agricole – quasi il 90 % delle specie selvatiche e il 75 % delle colture dipendono da api e altri insetti. Grazie all’introduzione di miscugli vegetali nei seminativi, si favorisce la bio-nutrizione dei terreni. Infine, il premio può rappresentare un reddito fisso per agricoltori in aree marginali o poco produttive.

L’elenco delle specie ammesse include – ad esempio – la facelia, il fiordaliso, asfodelo, la mentuccia, trifoglina e la viperina azzurra. Ma anche tutte le colture mellifere permanenti. La semina deve prevedere miscugli di specie per garantire fioriture prolungate e vari effetti benefici su biodiversità e impollinatori.
Per accedere al bonus agricoltura dedicato alle piante mellifere, gli agricoltori devono rispettare alcuni requisiti tecnici ben precisi. La superficie destinata alla coltivazione deve essere di almeno 0,25 ettari contigui, con una larghezza minima di 20 metri, per garantire una reale efficacia ecologica. È inoltre necessario mantenere una distanza di sicurezza di almeno 3–5 metri da eventuali colture trattate con pesticidi, per proteggere gli impollinatori.
La copertura vegetale deve interessare almeno il 70% dell’area e, durante tutto il periodo di fioritura, è vietato l’uso di pesticidi o diserbanti. Solo dopo la fine della fioritura sono consentite operazioni meccaniche come sfalcio o trinciatura, purché eseguite senza l’uso di sostanze chimiche.
Puoi presentare la domanda attraverso il portale SIAN, Agea o CAA (Centri di Assistenza Agricola), con compilazione del Quaderno di Campagna. Si riconosce, quindi, un premio di 500 €/ha per le colture a seminativo e 250 €/ha per le colture arboree che seminano piante mellifere – quelle in grado di attirare e nutrire api e altri insetti utili.
Il bonus per le colture mellifere rappresenta un’opportunità concreta per coniugare tutela ambientale e reddito. Investire in piante che attraggono impollinatori non significa solo proteggere api e biodiversità, ma anche valorizzare superfici marginali con un contributo economico stabile. Insomma, va a premiare chi coltiva responsabilità. Per molti agricoltori può diventare il primo passo verso un modello più equilibrato, dove produzione e natura collaborano.