Ben 44mila persone, a breve, resteranno senza assegno Inps: l’allarme dei sindacati arriva come un fulmine a cielo sereno e manda tutti nel panico. Vediamo che cosa sta succedendo.
Non 100 e nemmeno 1000 – che, comunque, sarebbe già gravissimo – ma, addirittura 44mila persone sono a rischio. Alcuni cavilli del sistema previdenziale metteranno a rischio ben 44mila persone che si troveranno senza assegno e senza alcuna forma di reddito con cui andare avanti.

A lanciare l’allarme sono state le principali firme sindacali e tutti sono subito piombati nel panico. Come si può, soprattutto, al giorno d’oggi, vivere senza un regolare assegno mensile? E’ impensabile ma fa parte di uno dei tanti nodi da sciogliere in tema di pensioni, nodo che il Governo di Giorgia Meloni è chiamato a sciogliere quanto prima.
Le intenzioni ci sono e sono anche già state palesate: mancano, però, i decreti attuativi per risolvere un piccolo cavillo previsto dalla Legge Fornero che potrebbe mettere a rischio migliaia di persone. Che cosa sta succedendo? Vediamo tutto nei dettagli nel prossimo paragrafo.
Assegno Inps a rischio: ecco chi perderà tutto
Le pensioni restano sempre un campo minato su cui muoversi non è affatto facile. Il superamento della Legge Fornero non è ancora stato attuato e non si sa se verrà portato a termine. Ora, però, è urgente intervenire e rimuovere un piccolo “dettaglio” o 44mila persone circa resteranno senza assegno Inps.
La legge Fornero del 2012 prevede che l’età pensionabile, ogni tre anni, venga adeguata automaticamente in base all’aspettativa di vita. Negli ultimi anni è rimasta ferma a 67 anni in quanto, a causa del Covid, l’aspettativa di vita non è aumentata ma, anzi, è persino diminuita.

La pandemia, però, è ufficialmente finita e l’aspettativa di vita è tornata a crescere. Dunque, secondo quanto stabilito dalla legge Fornero, l’età pensionabile dovrà essere ritoccata verso l’alto se non vogliamo veder crollare le casse dell’Inps. Infatti, se la durata media della vita continua ad aumentare, l’Inps, nei prossimi anni, dovrà erogare assegni per un numero crescente di anni. Pertanto se il Governo Meloni non interverrà, stando a quanto previsto dalla legge Fornero, dal 2027 l’età pensionabile dovrebbe passare da 67 anni a 67 anni e 3 mesi.
Poca cosa, molti penseranno. Ma non la pensano così coloro che hanno fruito dell’isopensione per uscire prima dal lavoro. L’Isopensione è una sorta di “assegno ponte” che consente a lavoratori dipendenti che lavorano per aziende con problemi di esubero, di accedere alla pensione con 7 anni di anticipo rispetto all’età pensionabile. Durante questi 7 anni l’assegno viene pagato dal datore di lavoro: dopo 7 anni interviene l’Inps.
Se però l’età pensionabile passerà da 67 anni a 67 anni e 3 mesi, coloro che sono usciti dal lavoro a 60 anni, una volta raggiunti i 67 non riceveranno più l’assegno da parte del datore di lavoro ma non riceveranno nemmeno l’assegno da parte dell’Inps: dovranno attendere per ben 3 mesi.
E come si può vivere tre mesi senza alcuna forma di reddito? Secondo le prime stime dei sindacati sono ben 44mila le persone che nel 2027 si troveranno in questa situazione tremenda se il Governo Meloni non interviene per bloccare l’adeguamento dell’età pensionabile.